Il monumento più significativo del paese è la Rocca.
Espressione del sistema di difesa dell’età medievale, al pari di altre costruzioni nate con lo stesso fine, essa occupa una posizione strategica in quanto posta su una vetta. Può essere assimilata ad una figura geometrica esagonale con due accessi, quattro torri angolari, un mastio circolare interno alla struttura e una serie di ambienti residenziali comprensivi di un pozzo. La forma irregolare della Rocca si compone di due pareti parallele, orientate ad est e ad ovest ai cui vertici sono collocate le torri, mentre le restanti quattro pareti sono convergenti a due a due e orientate a nord e a sud. I due spigoli senza torri venivano ben difesi dal tiro incrociato proveniente dall’alto, dalle torri angolari e da una serie di feritoie. Il circuito murario ha un perimetro di circa 110 metri, con uno spessore variabile da 0,80 a 1,50 metri ed un’altezza che attualmente varia tra gli 8 e i 13 metri. All’interno della corte, in direzione sud, si erge il mastio circolare con una circonferenza di circa 27 metri e uno spessore di circa 1,50 metri, la cui attuale altezza è di circa 13 metri, mentre in origine era quasi doppia. Le mura, il cui scopo era di rafforzare la capacità dei difensori, nelle prime cinte difensive non superavano i tre o quattro metri di altezza e solo più tardi vennero rialzate e dotate di merlature, accorgimenti che permettevano al soldato appostato di mirare con precisione rimanendo protetto dalla muratura.
Le torri, che ora vediamo alla stessa quota delle mura, in origine erano molto più alte della cortina, come è ancora possibile vedere alla sommità della torre 3, senza mai superare il mastio.
Il circuito murario e le torri presentano, lungo quasi tutta l’estensione, feritoie per l’uso dell’arco, aperte ad altezza d’uomo
Il cortile interno della Rocca, denominato la piazza d’armi, era organizzato di modo che lo spazio antistante le porte di ingresso alla rocca fosse sempre libero e controllabile dall’alto delle mura e delle torri e, quale ultimo baluardo difensivo, dall’interno del mastio.
La Rocca, di proprietà della famiglia Colonna fino all’unità d’Italia, rimase nel più completo abbandono; tornò ad essere oggetto di attenzioni solo nel 1934 quando, ormai pericolante, subì un intervento di demolizione della parte superiore del mastio.
Nel dopoguerra, per risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico del paese, si intervenne sul mastio per renderlo utilizzabile, quale serbatoio dell’acqua e torre piezometrica della rete idrica comunale.
Durante gli anni 50, per circa un decennio, la Rocca venne impiegata dall’Esercito Italiano come Ponte Ripetitore Radio; dopo l’abbandono dei militari, nel 1968, la struttura fu interessata da interventi effettuati dal Genio Civile. Dopo lavori di restauro, dalla fine degli anni ’90, è utilizzabile come struttura museale.